Alcune piante muoiono a causa di parassiti e batteri. In questo articolo vedremo cos’è la xylella e scopriremo in che modo è possibile contrastare questo batterio. Ma partiamo dal principio.
Xylella: che cos’è?
La xylella, chamata anche xylella fastidiosa, è quel batterio che si diffonde nei vasi linfatici della pianta, ovvero, quei vasi che sono responsabili dell’approvvigionamento dell’acqua e dei Sali minerali.
Il batterio, creando una sostanza gelatinosa, ostruisce questi vasi e quindi blocca il flusso della linfa. Ciò porta al disseccamento di una parte della pianta oppure dell’intera chioma.
Questo batterio, inoltre, è anche responsabili del disseccamento dell’ulivo.
L’insetto vettore della xylella è la sputacchina. Il suo curioso nome deriva dal fatto che produce della schiuma e vive all’interno di essa per proteggersi.
Distribuzione geografica
Il batterio è soprattutto diffuso negli Stati Uniti d’America, in Messico, in Brasile, in Argentina, in Perù, in Venezuela e in Costa Rica. Rare segnalazioni sono pervenute da Taiwan, in Asia. Dalla fine del 2000 abbiamo avuto segnalazioni in Europa, principalmente in Italia o meglio nell’entroterra di Gallipoli (in Salento). Il batterio, secondo alcuni intercettazioni, arrivò in Puglia in seguito all’importazione di vegetali dalla Francia.
E’ stato anche trovato sia in Francia, in particolare in Corsica e nei pressi di Nizza e in Spagna, in particolare alle Isole Baleari, nella provincia di Alicante e di Madrid.
Quali piante colpisce?
Numerose sono le tipologie di piante colpite dalla xylella. In particolare vi sono le piante fruttifere e quindi il pesco, l’oleandro, il mandorlo, l’avocado, il mirtillo, il prugno.
Altre piante colpite da questa malattia sono gli alberi ornamentali, e non fruttifere, come ad esempio il sicomoro americano, la quercia, l’acero rosso, l’olmo bianco americano e il gelso rosso.
La xylella è stata anche trovata su piante erbacee e arbusti.
Quali sono i danni provocati alle piante?
Tra i sintomi più comuni abbiamo il disseccamento delle foglie, della chioma oppure dell’intera pianta. Altri sintomi, invece, riguardano il ridotto accrescimento sia dei germogli che dei rami. Se si è in prossimità dei vigneti e degli agrumeti la minaccia si accentuale, perché gli agrumi sono sia ospiti per l’insetto.
Come prevenire la xylella?
Nel 2015, in seguito ad una ricerca effettuata dall’Università di Foggia, si è scoperto che grazie ad alcuni prodotti come ad esempio concimi e fertilizzanti, alcune piante erano riuscite a sopravvivere a questo batterio.