Il segugio più famoso d’Italia – Chi meglio di una capra conosce le erbe? – La gallina confidente di Banderas – Il Labrador dal pelo morbido come Scottex – Conclusioni

Quante volte ci è capitato di guardare una pubblicità in TV o su di un cartellone ed esclamare: “ma guarda quanto è bello quel cucciolo”. Magari lo avremmo voluto scodinzolante nel nostro giardino. Naturalmente, è molto probabile che tenderemo a ricordare maggiormente quello spot o quel manifesto rispetto ad altri, perché ha suscitato in noi delle emozioni.

Ecco, quest’ultima parola che abbiamo utilizzato è il fulcro centrale della pubblicità e uno dei mezzi fondamentali per cercare di fare colpo sul potenziale cliente. Quello che in gergo tecnico viene definito marketing emozionale ha proprio questo come obiettivo: far emergere le giuste emozioni durante la visualizzazione della pubblicità per spingere la persona a compiere una determinata azione.

Molto spesso, gli animali incarnano dei significati ben precisi e, perciò, riescono nell’intento di scatenare particolari emozioni, prendendosi il palcoscenico in diverse pubblicità. Vediamo alcuni esempi.

Il segugio più famoso d’Italia

Chi ha ideato la pubblicità di Segugio, uno dei comparatori di polizze più conosciuto in Italia, ha ben pensato di inserire un cane di razza Weimaraner nei numerosi spot mandati in onda in TV.

Il perchè di questa scelta? Oltre all’assonanza relativa al nome, Segugio ha voluto trasmettere il messaggio di offrire un servizio di comparazione di assicurazione preciso, in cui nessuna informazione viene lasciata per strada e dove, con facilità, si può trovare la soluzione che meglio si adatta alle proprie esigenze. Un Weimaraner, cane da caccia famoso per essere dotato di un fiuto eccellente, era perfetto per esprimere questo messaggio.

Così vediamo questo simpatico cane assumere il ruolo di ministro e supereroe del risparmio oppure dare consigli su quale sia la giusta compagnia di persone da frequentare (innescando un parallelismo con le compagnie assicurative). Questa decisione si è rivelata più che azzeccata, dove la figura del cane dal fiuto sviluppato e infallibile è legata all’efficienza del servizio di comparazione di polizze.

Chi meglio di una capra conosce le erbe?

Una capra si aggira in metropolitana tra gli sguardi stupefatti dei passeggeri e si dirige verso un signore, mordendogli la tasca dei pantaloni. Il signore tira fuori un pacchetto di caramelle Golia Herbs, alle erbe appunto, e ne dà una all’animale che, soddisfatto, si lecca i baffi.

Il messaggio che lo spot televisivo vuole trasmettere è il seguente: una capra, che si ciba quasi esclusivamente di erbe, è in grado di riconoscere quelle di qualità, come appunto le erbe che aromatizzano le caramelle di Golia.

Anche in questo caso, la scelta dell’animale protagonista della pubblicità non è stata affatto casuale. Potrà sembrare paradossale, ma vedendo lo spot e in qualche modo fidandosi dell’opinione della capra, il potenziale acquirente è rincuorato sulla bontà delle erbe contenute nelle caramelle sponsorizzate.

La gallina confidente di Banderas

Fino a pochi anni fa il principale testimonial di Mulino Bianco era l’attore spagnolo Antonio Banderas. Tuttavia, la vera protagonista delle pubblicità in televisione era una e una sola: la gallina Rosita. I vari spot pubblicitari vedevano Banderas impegnato a conversare con la gallina rispetto alle novità in fatto di biscotti, a questioni amorose e alla riconoscibilità dei prodotti a marchio Mulino Bianco.

La gallina stava a simboleggiare la purezza e la semplicità che da sempre l’azienda cerca di trasmettere come propri valori. Si cerca di esaltare le immagini del grano come sinonimo di purezza, quelle della famiglia per evidenziare l’attaccamento alle proprie origini e, in generale, la semplicità che caratterizzava il lavoro dei mugnai.

C’è un però la gallina Rosita, in realtà, non è mai esistita. Essa è stata creata attraverso degli animatronic, cioè dei robot che vengono fatti muovere a distanza per simulare le gesta di una gallina (è giusto sottolineare che in molti si erano accorti che l’animale aveva delle movenze piuttosto strane) e che vengono poi, grazie a dei programmi appositi, trasformati nello schermo in qualunque animale si voglia.

Nonostante fosse creata in maniera digitale, gli italiani erano affezionati alla gallina Rosita e nel momento in cui essa è andata in pensione, gli appelli per riportarla sul piccolo schermo non sono tardati ad arrivare.

Il Labrador dal pelo morbido come Scottex

Ultimo esempio di animali che hanno assunto un ruolo centrale nella pubblicità è il Labrador di Scottex. Una delle caratteristiche principali che deve possedere un rotolo di carta igienica è la morbidezza. Per questo motivo, Scottex, vero e proprio leader del settore ha deciso di scegliere un labrador, che si caratterizza per un pelo piuttosto morbido, come protagonista di molti spot televisivi e cartelloni pubblicitari.

La collaborazione tra Scottex e questa razza canina va avanti dagli anni ‘80 e non sembra essere destinata a terminare, grazie all’enorme successo che ha riscosso l’associazione tra la morbidezza del pelo del Labrador e quella della carta igienica di Scottex.

Conclusioni

Abbiamo visto alcuni esempi di pubblicità in cui sono stati gli animali i veri soggetti trainanti. Chiaramente, un animale non è una persona in carne e ossa e, ad esempio, un cane va addestrato per la pubblicità di modo che si comporti nel modo giusto sul set, come in casa va addestrato per non fare i bisogni sulla traversa. Lo sforzo nell’addestrare il cane, però, è compensato dai vantaggi che l’animale porta in termini di emozioni suscitate in colui che vede lo spot e tende a memorizzarlo più facilmente.